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Notizie » Libro in evidenza Lidia Popa: La danza dell’essenza

Proposta di lettura [Libri] 17/01/2025 21:53:13

“Luci Segrete” di Francesco De Girolamo: La danza dell’essenza - riflessione di Lidia Popa


Gli haiku di Francesco De Girolamo ci offrono una finestra poetica sulla condizione umana, intrappolata tra l’effimero e l’eterno, tra l’assenza e la presenza. Le sue immagini suggestive evocano un dialogo silenzioso con l’essere, che si manifesta attraverso la contemplazione del quotidiano e l’incontro con il mistero.


Niente traspare
questa notte nel buio:
solo un respiro.

Questi versi rappresentano la percezione dell’esistenza nell’oscurità, dove ogni cosa sembra svanire, lasciando solo il suono del respiro come prova della nostra presenza. La notte, simbolo dell’ignoto e dell’inconscio, ci invita a riflettere sulla nostra fragilità e sulla nostra connessione profonda con l’universo. È in questo silenzio che troviamo il nostro respiro, un atto vitale che ci lega al tutto, un filo sottile che ci tiene ancorati alla vita.


Per gioco sfioro
le campane dell’uscio:
fruscio d’assenza.

Il gesto leggero di sfiorare le campane dell’uscio, che rispondono con un fruscio d’assenza, richiama la sensazione di una realtà evanescente, dove l’atto del toccare non produce una risposta tangibile. L’assenza diventa palpabile, sottolineando la distanza tra ciò che è e ciò che potrebbe essere. Questo ci porta a riflettere sul concetto di presenza, su come la percezione della realtà sia spesso mediata dalle nostre aspettative e dalle nostre paure.


Fiore di vetro,
la nuvola si infrange
contro la luna.

La fragilità della nuvola, paragonata a un fiore di vetro che si infrange contro la luna, evoca l’immagine della delicatezza e della transitorietà. La luna, simbolo di eternità e di mutazione ciclica, riflette la nostra esistenza, costantemente sospesa tra momenti di fragilità e attimi di luce. Questo ci spinge a considerare la natura della nostra vita, che, nonostante la sua delicatezza, ha la capacità di riflettersi nell’infinito.


Tolgo le scarpe
sulla soglia dell’uscio
come un viandante.

Il gesto di togliere le scarpe sulla soglia dell’uscio, come farebbe un viandante, suggerisce un momento di transizione e di consapevolezza. L’uscio rappresenta il confine tra il conosciuto e l’ignoto, tra il passato e il futuro. Nel togliere le scarpe, ci prepariamo ad attraversare questo confine con umiltà e apertura, riconoscendo la necessità di abbandonare i nostri fardelli per poter proseguire il cammino.


È proprio il sole
che ai piedi del mio letto
riappare lento?

L’apparizione lenta del sole ai piedi del letto rappresenta il risveglio della consapevolezza e della speranza. Dopo la notte, simbolo di oscurità e di introspezione, il sole porta con sé la promessa di un nuovo inizio, di una nuova comprensione. Questo ci invita a riflettere sulla ciclicità della vita, sul perpetuo alternarsi di luce e oscurità, e sulla capacità dell’essere umano di trovare sempre un nuovo significato nel proprio viaggio esistenziale.


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