Nell’ultimo romanzo di Giuliano Brenna, “L’odore dei cortili”, l’odore del titolo è quello dei cortili - ma anche delle strade, dei fiori, del cibo - di una Lisbona quanto mai seducente così come quello della fragrante democrazia portoghese, ritrovata dopo gli anni cupi della dittatura.
Ma non solo: è pure l’odore della fragile giovinezza del protagonista, pieno di pungenti sensi di colpa per la morte della madre, che si muove in un mondo che sembra non avere un senso preciso per lui. Ed è l’odore del sesso, consumato da Mattia con un personaggio, intenso e misterioso, che ama il sesso sadico: il capitano Green che, affrancatosi dal servizio della dittatura, sfoga finalmente i suoi desideri ma, troppo ferito dalla vita, si perde poi del tutto.
Scritto con maestria, con una prosa evocativa e fluida, il romanzo, lieve e carnale nello stesso tempo, è avvincente, capace com’è di entrare appieno nella psiche di Mattia, costantemente alla prese della ricerca di sé stesso, e di dipingere poeticamente una Lisbona che entra nel cuore del lettore.
Vincenzo Patanè
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Notizie » Un lettore su L’odore dei cortili
Nota di lettura [Libri] 24/11/2024 12:00:00