«Diamo atto alla giovane casa editrice romana (attiva dal 2021) de “Il ramo e la foglia” di una scelta e cura di pubblicazioni mai banali, sempre attenta nel riflettore di scritture ora rivelatorie, perché all’esordio, ora alla conferma, anche storiografica nel merito di autori più che antologizzati il cui dettato non cessa anche post mortem di interrogarci. Come nel caso di Alberto Toni, figura di assoluto livello nella produzione poetica a cavallo del millennio che stiamo attraversando, i cui strattonamenti, le cui divisioni, le cui anche non pacifiche risonanze si sono intrecciate in questa scrittura nel bene di una custodia che ha dapprincipio nell’umiltà che viene dall’ascolto, e dunque dal silenzio, il motivo, nell’unità nel disagio, e nel dolore il suo rimesso richiamo, la sua letizia. Già in questo potremmo dire quel tempo che è nel titolo, quell’opera prettamente umana avvinta nel legame, in ognuno, per ognuno per come è data, in quanto data nei giorni che avvicendandosi ci mutano al compito nel suo dire. Così quest’ultimo lavoro nel segno sì di una fine annunciata e prossima ma non vincente, semmai, sottesa e riflessa, figura di un ritorno cui tutto nel tempo unico del compimento scompiglia e attesta nell’anello di un mistero che ha nella condivisa presenza tra gli uomini la sua più eterna e diretta pronuncia, il suo assenso. [continua a leggere la recensione di Gian Piero Stefanoni...👇👀]»
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Notizie » Corriere dello Spettacolo: Tempo d’opera
Recensione [Libri] 07/02/2024 12:00:00