«Un viaggio tra le “maschere” nel percorso che “da ‘oggetto’ che nella rappresentazione, applicato sul viso, si presta a ottenerne una contraffazione e a restituire una precisa identificazione” sino alla sua evoluzione in tipo, la trasformazione in “‘psicologia’ codificata”. Un concetto che, se reca spesso con sé il rischio di addivenire a un’astrazione, a una sorta di media aritmetica di elementi presenti nel reale, classificati e resi appunto astratti, conosce anche la declinazione lukácsiana, quella che voleva la tipicità quale confluenza e fusione di “tutti i momenti determinanti umanamente e socialmente essenziali d’un periodo storico”. [continua a leggere la recensione di Gianni A. Palumbo...👇👀]»
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Notizie » Giano bifronte critico: Maschere e figure
Recensione [Libri] 05/02/2024 12:00:00