La mappa per orientarsi in “Navi nel deserto”, raccontata dall’autore Luigi Weber 👇👀

«Una mappa è un mondo, è il mondo, è tutti i mondi, e insieme è l’assenza di mondo, è il mondo costretto su carta, arrotolato, appiattito, trasformato in segni simboli ghirigori, frecce che vanno in tante direzioni, frecce nere continue e frecce tratteggiate, frecce colorate, un viavai di frecce e nomi bizzarri, a fingere anche un tempo, non solo uno spazio, dove non v’è né tempo né spazio.
L’esistenza di questa mappa, disegnata da Samuele Grassi, mi rende felice, perché è la prova, certa inoppugnabile come un miracolo o un apporto, che il mio mondo, il mondo di Navi nel deserto, esiste, mentre prima che lui la realizzasse c’era solo un foglio scarabocchiato e dagli orli smangiati, con tracce di penne diverse che nessun filologo avrebbe mai datato, tracce depositatesi in stagioni remote e distinte, un triste foglio di carta mezzo ingiallito appiccicato con lo scotch sulla parete di un armadio. Ora invece è una mappa autentica, fededegna, come quelle che da ragazzo inauguravano i miei viaggi dentro libri fantasy o storici, e sempre mi incaponivo a studiarmele, a considerare i nomi, i percorsi, le legende, le distanze. Samuele vi ha aggiunto i mostri, alcuni dei quali conosco per nome, anche se non li ho menzionati, altri che deve aver incontrato lui, e di lui mi fido. I mostri sono essenziali in una cartina. Ci ricordano che uscire fuori, all’aperto, è sempre in qualche modo pericoloso. E nello stesso tempo, senza sfidare quel pericolo, si rimarrebbe prigionieri di mura e recinti e gabbie. Solo all’aperto si può sfuggire; al chiuso si è sempre perduti.
Qui possiamo misurare chiaramente quanto tempo occorre, a una nave del deserto, per raggiungere dall’Arcipelago delle Sette Oasi le non lontane Rocche di Maquar o di Psello, o per tornare verso quella Fresleven da cui arriva il nuovo capitano della “Kairos”, o risalire verso la più distante Mockra. Possiamo vedere la Depressione intorno a cui ruota la pista A-24, il deposito di rottami, la vecchia downtown dove abita una donna misteriosa, o il maestoso profilo di Banka che domina su tutta la zona.
Ci sono tanti punti oscuri, tra le pagine di un romanzo e nel folto delle parole e degli animi degli uomini. Avere una mappa, che guidi dentro al cuore di questa tenebra, è una fortuna da non sottovalutare.»

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