Ringraziamo Gianni A. Palumbo che su Giano bifronte critico legge “Codice a sbarre” di Giulia Tubili:
«L’esordio narrativo della scrittrice romana Giulia Tubili si rivela di notevole interesse, soprattutto perché il lettore ha la costante impressione di essere immerso in una colta sciarada di cui deve gradatamente mettere insieme i tasselli, per poi concludere quanto il reale sfugga a un preciso incasellamento in schematismi.
Il significato del Codice a sbarre si rivela nel racconto finale, Virus ex animo, ma in realtà prigioni e catene proliferano nelle narrazioni del volume, in cui i personaggi palesano fame d’aria nei circuiti di esistenze spesso asfittiche o comunque insoddisfacenti. Sia la prigione fisica di un corpo parzialmente ma irrimediabilmente paralizzato – come avviene nel racconto a nostro avviso più bello, La Farfalla del Limone – o sia quella mentale di un rapporto simbiotico quale quello sadico e distruttivo delle gemelle di Salomè, l’esistere sembra scontare il tempo della stasi o di un fluire così frenetico da divenire schizoide. [continua a leggere👇👀]»
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Notizie » Giano bifronte critico: Codice a sbarre
Recensione [Libri] 25/09/2022 16:45:19