«Leo è un uomo che vive di curiosità, dubbi e patimenti: per questo le sue domande saranno scomode e faranno cadere il velo dell’illusione. Così l’isola diventa metafora degli istinti del mondo, dell’uomo e delle sue mille inclinazioni. Un romanzo di formazione, un lungo racconto filosofico, una fiaba morale… l’Isola che non c’era è tutto questo e molto di più.»

Sul suo blog Mattia Pascal, Elisa Lubrani firma una appassionata recensione di “L’isola che non c’era”, evidenziandone il lato misterioso e metaforico. Grazie Elisa!🌊

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