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Notizie » L’età della rovina: un romanzo che induce alla riflessione sociale e politica

Proposta di lettura [Libri] 17/09/2022 12:00:00

Il romanzo dell’esordiente Francesco Tronci, “L’età della rovina”, appena uscito in libreria, ci sembra particolarmente adatto al periodo che stiamo vivendo, fatto di incertezze sociali e di scelte individuali e collettive, benché in esso non si faccia chiaro riferimento a una nazione e a un preciso periodo storico. La società descritta nel romanzo, nell’alternarsi al potere di due opposti schieramenti, si sbilancia sotto il peso delle promesse fatte in campagna elettorale escludendo di fatto, dal suo tessuto, gruppi di cittadini non rientranti negli standard sociali previsti. E la principale causa di esclusione è la povertà, cui la società guarda con disprezzo perché ricorda a tutti che le tanto acclamate riforme in realtà non risolvono alcun problema. In questa società, dilaniata dal duello tra le opposte fazioni, il giovane Aspirante, personaggio del romanzo, cerca in qualche modo di trovare una propria collocazione sociale ma la sua situazione familiare di partenza e un certo suo fervore intellettuale lo pongono in una situazione di svantaggio.

Proponiamo qui un brevissimo estratto: «Mediocre la parola della politica, quando elencava le priorità della nazione, e mediocre la parola del giornalismo, quando simulava di ribaltarne l’ordine; mediocre la voce dell’incultura, quando urlava rabbiosa che era ora di finirla con una vita di promesse mancate, e mediocre pure quella della cultura, quando sussurrava afflitta che così non si poteva andare avanti, e si teneva la testa tra le mani.»


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