Proponiamo l’intervista di Matteo Melis, dei Gufi Narranti, ad Alessandro Cortese, autore del romanzo “La mafia nello zaino” 📑👇
M.M. Abbiamo da poco recensito “La mafia nello zaino”, scritto da Alessandro Cortese, edito da Il ramo e la foglia edizioni e abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’autore. Buongiorno, grazie essere passato a trovarci, possiamo darci del tu?
A.C. Ci mancherebbe! Io, come sapete, sono siciliano e da noi si dà del lei a chiunque… ma devo dire che, da quando ho lasciato l’isola, è un’abitudine che sto perdendo, visto che qui in Abruzzo si dà del tu a chiunque. Da un estremo all’altro, quindi.
M.M. Come nasce l’idea di usare un ragazzino per protagonista?
A.C. Semplicemente perché ho voluto raccontare le emozioni che provai e i pensieri che feci quando fecero saltare in aria Paolo Borsellino. Non ho mai nascosto che tutta la storia e questo libro siano nati quel pomeriggio di luglio di 30 anni fa. Io allora avevo 12 anni appena compiuti ed è stato naturale, per me, pensare di raccontare tutto da quel punto di vista. Mi sembrava, poi, il modo giusto di scaricare la troppa serietà che il romanzo si portava addosso: è una storia di mafia, di omicidi e di violenza domestica, quindi trattarla con un registro diverso da quello bambinesco e un po’ buffo avrebbe significato esprimere il dramma per quello che è. E a me i drammi son sempre piaciuti poco.
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Intervista [Libri] 23/05/2022 18:00:00