📝 «[...] È un libro evocativo e doloroso, struggente per i richiami della memoria e le attese mancate, per il linguaggio secco ma non arido, colto, che lascia trasparire commozioni partecipate e metabolizzate dall’autrice. Il romanzo vive di un’epoca che ha smarrito o formato una generazione di studenti, come la senese ingenua, riflessiva Silvana e l’evanescente, prorompente e disponibile Clara, di madre russa. Il racconto è scandito dai giornali radio che annunciano l’ennesimo eccidio terroristico, il frutto di quella cieca utopia che contaminò la purezza degli ideali, deviò l’impegno politico, turbò le passioni, le aspirazioni, il quotidiano interrogarsi sulla vita di molti studenti e intellettuali. [...]»

Ringraziamo Franco Bottacini e il quotidiano L’Arena per la recensione a “Le rovinose” di Concetta D’Angeli.
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