🍃 “Sennonché Giulia abitava al terzo piano senza ascensore e quando lui, arrivato in tuta da lavoro, gli occhi incavati a causa dell’affanno o forse del desiderio, se ne restava in piedi sulla soglia della stanza senza opporre difesa, lei non poteva fare a meno di scuotere la testa prima di abbracciarlo a occhi chiusi.
La fanciulla, vent’anni compiuti da poco, aveva un viso troppo spigoloso per saper fare l’amore. Leo avrebbe voluto dirglielo, ma sapeva che gli sarebbe stato impossibile. Insegnare a fare l’amore è davvero troppo anche per un carattere ingenuo come quello del nostro personaggio. Così si adattò di buon grado, convincendosi che fosse il male minore. Anche se gli bastava davvero poco per dimenticarla. La sera, dopo averla salutata, se ne scendeva le scale in punta di piedi; poi, fermo a lungo sulla soglia del portone d’ingresso, cercava inutilmente di ricordare il suo volto. Non riusciva proprio a capire come ciò fosse possibile ma non per questo se ne faceva una malattia.” (da “L’isola che non c’era”, di Leonardo Bonetti, pagina 12)
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Notizie » “L’isola che non c’era”: aveva un viso troppo spigoloso per saper fare l’amore
Proposta di lettura [Libri] 02/05/2021 18:00:00