«Nell’articolo d’esordio di questa rubrica su linguaggio scientifico e (o nel) linguaggio poetico , ponendomi alcune domande preliminari, rilevavo «la sostanziale estraneità della speculazione scientifica nel linguaggio poetico» e come soltanto «in modo sporadico [fosse] accaduto […] un interessamento della poesia per le Scienze in quanto tali, al punto da dover e poter annoverare una ristretta cerchia di nomi di poeti che, pure in tempi recenti di digitalizzazione ed eco-scienze, abbiano affrontato in modo consistente le tematiche o portato contributi sostanziali allo storico dibattito sulle “due culture”».
Tra questi, in tempi recenti, Roberto Maggiani si distingue non solo per la continuità della sua ricerca ma, perché, con l’ultima sua raccolta poetica, Poscienza (Il ramo e la foglia, 2024), giunge a esiti che non si fatica a definire inediti, creando pionieristicamente la chimera della poscienzìa, creatura dalle membra di parole e dalla testa di formule... [continua a leggere la recensione di Alfredo Rienzi 👇👀]»
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Poesia del nostro tempo: Poscienza
Recensione [Libri] 19/02/2025 18:00:00