«Pensieri, parole che Sofia affida ad un uomo che viene nella sua stanza e annota tutto, ricordi lucidi misti a deliranti divagazioni: un faticoso tentativo di ricostruire gli eventi, fare ordine fra la difficoltà di riposare e la quasi impossibilità di nutrirsi. Ma dove siamo? Cosa è successo?
La narrazione in prima persona è a tratti concitata, ansiogena, riflette lo stato di confusa alienazione e il dolore esistenziale della protagonista. Giusi D’Urso dimostra in questo suo (primo?) romanzo una grande capacità nel costruire l’intreccio, conducendoci al contempo nelle profondità dell’animo umano, e introducendo con grande efficacia tematiche come la violenza domestica, lo squilibrio mentale, i danni del patriarcato [eh, sì, lasciatemi usare questa parola che qualcuno rifiuta!]. È davvero un ottimo libro, che consiglio!... 👇👀»

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