«Nonostante il profluvio di titoli che si stampano ogni anno in Italia non capita sovente di leggere dei buoni romanzi, opere che oltre a mettere in risalto un registro stilistico apprezzabile riescono a strutturare un mosaico umano scevro di sentimentalismi o, ancor peggio, ripiegato su sterili souvenir d’egotisme, per citare Stendhal. E se il genere romanzo in Italia ha attecchito tardi (siamo da sempre il Paese della poesia o tutt’al più del racconto), anche piccole realtà editoriali nel loro “scouting” prezioso sanno rintracciare talvolta autrici e autori in grado di incidere, più o meno intensamente, nel tessuto letterario attuale. È così con Giusi D’Urso, biologa nutrizionista ma avvezza ormai da anni a navigare con versatilità nel mare della scrittura, che nel volume in oggetto congegna un interessante scenario di varia umanità nel quale sono messi in luce, al di là e oltre il semplice intreccio narrativo, aspetti di stringente attualità come la questione del patriarcato che tanto tiene banco da tempo, dell’emancipazione femminile mai pienamente acquisita, dei femminicidi, tristemente presenti sempre più spesso sulle pagine dei quotidiani, e ancora del disagio psichico, facilmente derubricato. [continua a leggere la recensione di Federico Migliorati 👇👀]»
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Recensione [Libri] 14/08/2024 19:00:00