«“Cose e persone mi sono estranee e questo è tutto. So bene che avrei potuto trovare una situazione analoga in tanti altri posti, magari facendo meno chilometri. Però qui l’estraneità mi è divenuta familiare. Grazie a tale combinazione, in questo luogo riesco a trovare un po’ di pace, a riflettere, a prendere una boccata d’aria dalla mia esistenza”.
Sono le parole di Paolo, una delle tre voci, quella che funge da schidione e cui difatti è dedicata la sezione centrale, del bel romanzo di Serena Penni intitolato La destinazione. [continua a leggere la recensione di Gianni Antonio Palumbo 👇👀]»
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Notizie » Giano bifronte critico: La destinazione
Recensione [Libri] 28/07/2024 21:48:03