«Per avvicinarsi alla poetica della D’Urso occorre scardinare le dinamiche dell’intreccio classico, aprirsi a una frammentazione dello spazio e della memoria, accogliere la confessione per quello che è: materia liquida, sfuggente come il riflesso di un volto che scivola assieme all’acqua tra le dita d’una mano. Come l’architrave di una casa che può crollare esponendo il mattone vivo, la calce, il metallo logoro, così questo romanzo non si fa problemi ad abbattere la cronologia esistenziale di una donna nomade di case, riferimenti, affetti. [continua a leggere...]»
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Notizie » Senzaudio: Se camminare fa troppo rumore
Recensione [Libri] 22/05/2024 22:39:13