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Notizie » Libro in evidenza L’editore intervista l’autore: Luciano Siviglia

Intervista [Libri] 18/06/2024 12:00:00

:: Ciao Luciano, a partire dal 21 giugno 2024 sarà possibile trovare in libreria il tuo saggio “Dall’Etere di Aristotele al campo gravitazionale di Einstein. La lunga storia dello spazio pieno”, un bel titolo, lungo e forse impegnativo, si tratta del tuo esordio saggistico. Sei molto giovane. Ti presenti ai nostri lettori? Qual è la tua formazione?

🎤 Sono laureato in Scienze Filosofiche, non sono però un filosofo tradizionale – anzi – sono uno dei peggiori: ovvero uno che ama la fisica. Fondamentalmente, sia la scienza filosofica che quella fisica si pongono domande sul senso ultimo delle cose, a cambiare sono solo i metodi usati per ottenere delle risposte. Fare ricerca al confine tra le due sfere mi permette di godere di un panorama che toglie il fiato, che dice tanto su quello che è il nostro universo e su quello che siamo noi.


:: Quali sono le tue letture i tuoi autori?

🎤 Ho sempre cercato di affiancare ai miei studi di filosofia letture di stampo storico-scientifico e fisico. Ad accompagnare i miei primi passi nell’ostico terreno della fisica sono state le opere divulgative del fisico Carlo Rovelli. Da quel momento in poi, Cassirer, Poincaré, Wheeler ed Einstein sono stati i miei punti di riferimento per la filosofia della fisica; Kuhn, Jammer, Kostro e Paolo Rossi per la storia della scienza.


:: Da dove nasce l’idea di questo tuo libro?

🎤 Continuava a frullarmi in testa un’idea: «e se Aristotele, dopotutto, avesse ragione? Se non ci fosse posto per il “vuoto” nel nostro universo? Se il suo etere non fosse altro che il nostro “campo”?». Quanto più mi addentravo nella fisica cercando una risposta, tanto più la mia ipotesi filosofica mi pareva fondata, da qui la necessità di condurre uno studio ordinato e cronologico, per dare vita e sostanza a questa idea.


:: Che cosa è l’Etere?

🎤 L’Etere è stato moltissime cose nel corso della storia della scienza, ed è proprio questa la cosa affascinante. È stato la dimora degli dèi, poi esso stesso una divinità, una parte del cielo, l’intero universo, il fuoco, l’aria, un fluido, un solido, un campo, le caratteristiche fisiche dello spazio e la sua geometria: ciascuna di queste opzioni, a un certo momento della storia, è una risposta esatta alla suddetta domanda.


:: Perché colleghi l’Etere al campo gravitazionale di Einstein? Qual è il legame?

🎤 L’Etere è sempre stato l’elemento prescelto per “riempire” lo spazio del nostro universo, impedendo il vuoto, sino ad Aristotele, che scrive pagine di pregiata fattura per spiegarne i moti e le caratteristiche. Quando Einstein, millenni dopo, formula la Teoria della Relatività Generale si rende conto che nemmeno il suo spazio appare vuoto come credeva. L’universo di questa nuova e portentosa teoria è pervaso da un Campo, quello Gravitazionale, che in ogni punto caratterizza lo spazio fisicamente. Einstein stesso parlerà dello spazio della sua teoria come di un «etere gravitazionale» o «etere relativistico». L’Etere di Aristotele e il Campo Gravitazionale di Einstein non sono altro che due riproposizioni di uno stesso modello, quello di uno spazio pieno, che si differenziano per il metodo seguito ma non per l’approdo finale: l’impossibilità del vuoto. Tra i due approdi, in mezzo, si nasconde una storia strabiliante.


:: “La lunga storia dello spazio pieno”: che cosa significa, lo spazio non è vuoto?

🎤 Immaginiamo una casa immersa nel nulla. Svuotiamola: eliminiamo ogni mobilio, porte, finestre, pavimenti, tetto, tubature, tutto. Adesso la casa sarà “vuota”? Ancora no, ci sarà dell’aria dentro, immaginiamo di poter togliere anche quella. Ora? Diremmo che adesso è proprio vuota. Ma non è così. Facendo attenzione si scopre che l’interno della casa è ancora un brulicare di coppie di particelle e anti-particelle, che il “vuoto” al suo interno fluttua, che queste fluttuazioni producono energia e hanno effetti sui corpi: insomma scopriamo presto che il “vuoto” che abbiamo creato nella casa non è poi tanto vuoto. Questo è esattamente ciò che accade nel nostro universo. Non esiste una porzione di spazio definibile come fisicamente vuota: la fisica dei quanti ce lo impedisce in piccola scala, altri fattori, come il campo gravitazionale o l’energia oscura, fanno lo stesso a grande scala.


:: A quali lettori è rivolto il tuo saggio? Cosa può convincere un lettore incerto a leggerlo?

🎤 È rivolto a chiunque subisca il fascino delle domande più semplici e profonde, come può essere quella sull’esistenza del vuoto. Non è un testo riservato agli “addetti ai lavori”, anzi ho lavorato molto affinché si presentasse come una vera e propria storia, da seguire nel suo avvincente sviluppo – con l’avvicendarsi di idee, colpi di scena, errori, passi indietro e grandi scoperte – e nei suoi personaggi, sia filosofici che fisici – da Omero a Cartesio, da Anassimandro a Lorentz, da Aristotele e Platone a Faraday e Maxwell, sino ad Einstein.
Un lettore incerto potrebbe farsi convincere da questo doppio taglio, che continuamente lo cala ora in ambito filosofico e ora in ambito fisico, fino a far crollare qualsiasi barriera lasciando campo sgombro all’uomo, che si mostra nella sua semplice e connaturata tendenza a penetrare i segreti della Natura.


:: Hai qualcosa da aggiungere?

🎤 Solo ringraziare in anticipo coloro che decideranno di addentrarsi in questa curiosa storia, mi auguro di lasciare il lettore soddisfatto e con qualche domanda in più di quando aveva iniziato il libro. Infine, ringraziare Voi editori (Roberto e Giuliano) per aver creduto in questo saggio, Grazie. Dunque, non mi resta che augurare una buona lettura!


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