Se andate a Lisbona passate da Rua do Noronha, magari il lunedì o il venerdì mattina, potete sperare di incontrare il giovane Mattia in attesa che si apra un portone: da chi sta andando e perché?

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Dal dolore del lutto, sotto la dittatura di Salazar, alla libertà dell’amore nel post-dittatura, è un percorso di crescita e di rinascita del giovane Mattia, alla scoperta di sé stesso e delle relazioni necessarie, in una Lisbona decadente ma eccezionalmente affascinante. Possiamo definirlo un romanzo di formazione? Forse, quello che è certo è che di tale genere recupera la freschezza e la vivacità. Relazioni e avvenimenti personali e storici si inanellano fino a comporre la catena di una storia avvincente che potrebbe imprigionare Mattia, se la forza della giovinezza e dell’amicizia non diventasse quella scure che cala liberatoria spezzandola, ma non sarà facile. Non manca di certo la piacevole ironia dell’autore che avevamo già apprezzato nel suo precedente romanzo “Briscoe Hall”.

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